Domenica delle Palme

Guida: Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti: Amen.

G.: Benediciamo il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo,
 ora e sempre, nei secoli dei secoli

Tutti: Amen.

G.: Eleviamo la nostra lode al Signore.

Tutti: Osanna al Figlio di Davide.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore:
è il Re di Israele.
Osanna nell'alto dei cieli. (Mt 21,9)

G.: Fin dall’inizio della Quaresima
abbiamo cominciato a preparare i nostri cuori
attraverso la penitenza e le opere di carità.
Oggi con tutta la Chiesa
desideriamo essere introdotti al mistero pasquale del nostro Signore Gesù Cristo,
il quale, per dare reale compimento alla propria passione e risurrezione, entrò nella sua città, Gerusalemme.
Seguiamo perciò il Signore, facendo memoria del suo ingresso salvifico con fede e devozione, affinché, resi partecipi per grazia del mistero della croce, possiamo aver parte alla risurrezione e alla vita eterna.

Breve pausa di silenzio

G.:  Dio onnipotente ed eterno,
che hai dato come modello agli uomini
il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore,
fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce,
fa’ che abbiamo sempre presente
il grande insegnamento della sua passione,
per partecipare alla gloria della risurrezione.
Egli è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Tutti:
Amen.

L.: Dal libro del profeta Isaìa (Is 50,4-7)

Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato. Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io
ascolti come i discepoli. Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. Ho presentato il mio dorso
ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso.
Parola di Dio.

Tutti:Rendiamo grazie a Dio

Sal 21 (22)
G.: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

R. Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?


Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».
R. Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?


Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa.
R. Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?


Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.
R. Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d'Israele.
R. Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
 

L.: Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési (Fil 2,6-11)

Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l'essere come Dio, ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall'aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!»,  a gloria di Dio Padre.
Parola di Dio.

Tutti:Rendiamo grazie a Dio

Tutti: Lode e onore a te, Signore Gesù!

L.: Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome. (Fil 2,8-9)

Tutti: Lode e onore a te, Signore Gesù!

L.:+ Dal Vangelo secondo Luca   (Lc 19,28-40)

In quel tempo, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.
Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: «Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno.
Slegatelo e conducetelo qui. E se qualcuno vi domanda: "Perché lo slegate?", risponderete così: "Il Signore ne ha bisogno"».
Gli inviati andarono e trovarono come aveva loro detto. Mentre slegavano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché slegate il puledro?».
Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno».
Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù.
Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada.
Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo:
«Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore.
Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!».
Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli».
Ma egli rispose: «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».
Parola del Signore.

Tutti: Lode a te o Cristo

Riflettiamo insieme

G.: Anche il nostro cammino giunge ad una méta.
Giunge davanti ad una porta che ha un nome: Domenica delle palme,
e attraverso questa porta noi ci introduciamo nella settimana più sacra per noi cristiani, la settimana santa, che anche quest’anno prevede delle restrizioni, ma possiamo celebrare in modo profondo, fatto di parole e di gesti familiari.
Le parole che sentiremo in questa settimana sono importanti, perché creano un contatto in questo tempo di vita dove il contatto viene limitato.
Fermiamoci in questa soglia della Domenica delle palme dove è raccontata una contraddizione che non dobbiamo trascurare.
La contraddizione di una folla che accoglie Gesù così in maniera trionfale, regale, con un inno bellissimo:
 “Osanna il figlio di Davide”, e impugnano dei ramoscelli di palma quasi a sottolineare anche con la gestualità fisica tutto l’onore che Gesù provoca dentro ciascuno di loro.
Ma la stessa folla griderà, qualche giorno dopo, crocifiggilo.
La domanda allora è: come mai il Vangelo ci racconta questa contraddizione?
Come mai il Vangelo ci racconta di un Pietro che dice di essere disposto a dare la vita per Gesù e poi, davanti ad una serva dice che lui non conosce quel condannato?
Come mai tutti quei discepoli che hanno condiviso  le parole importanti della vita di Cristo, davanti alla sua sofferenza e il suo dolore, o si addormentano, o scappano o lasciano Gesù da solo?
Questo è l’avvertimento più importante per vivere non solo la settimana santa, ma anche questo tempo sospeso.
Quelle luci e quelle ombre descritti in questa settimana dai Vangeli sono dentro di noi, e il proposito più bello che possiamo fare è scegliere da che parte noi vogliamo stare. Scegliere di essere discepoli, ma accettare anche che siamo discepoli che scappano, che hanno paura, che mettono Gesù fuori dalla propria vita.
Fermiamoci in questa settimana santa per poter rinascere.
Qualcosa ci ha bloccato, fermando i nostri ritmi di vita sempre più frenetici.
Recuperiamo il silenzio perduto.
Vestiamoci delle cose essenziali liberandoci da tutto ciò che ci appesantisce.
Il grande fallimento rappresentato dalla croce di Gesù, è invece diventato un simbolo di vittoria.
Anche i discepoli, che hanno vissuto con Gesù, si sono addormentati davanti alle cose serie, ma poi hanno cercato di recuperare.
Sono partiti da quel fallimento per costruire qualcosa di più importante, divenendo così passaggio di ciò che non passa: La Pasqua.

ATTO PENITENZIALE

G.: La Parola di Dio, che abbiamo ascoltato, scruta nel profondo del nostro cuore per aiutarci a portare frutti di grazia.
Riflettiamo sulla nostra vita e imploriamo fiduciosi la bontà del Signore.

(breve silenzio)

G.: Grazie Signore perché ci mostri il tuo amore con i gesti quotidiani di tenerezza e di bontà di chi ci ama, perdona tutte le volte che noi diamo tutto per scontato.

Tutti: Abbi pietà di noi.

G.: Grazie o Cristo perché ci chiami ad essere tuoi discepoli, perdonaci per tutte le volte che ci mettiamo delle maschere pensando di fare piacere a te

Tutti: Abbi pietà di noi.

G.: Grazie o Signore perché ci fai vivere la tua Pasqua, perdonaci per tutte le volte che non siamo passaggio del tuo amore misericordioso.

Tutti: Abbi pietà di noi.

G.: Professiamo la nostra fede

Tutti: Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra...


Tutti:
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti come anche
noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Amen.


Comunione spirituale


(Ognuno in silenzio prega con parole sue o con la formula suggerita)


Gesù mio, credo fermamente che sei presente nel Santissimo Sacramento, Ti amo sopra ogni cosa e Ti desidero nell'anima mia, poiché ora non posso riceverti nella Santa Comunione, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io Ti abbraccio e mi unisco totalmente a Te, non permettere che io mi separi mai più da Te;
Eterno Padre, per le mani della Vergine Maria, Ti offriamo il Corpo e il Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo, per il perdono dei nostri peccati, in suffragio dei nostri defunti, delle anime Sante del Purgatorio e per i bisogni della Santa Madre Chiesa.

Tutti: Amen.

G.: Vieni in nostro aiuto, Signore, perché possiamo vivere e agire sempre in quella carità, che spinse il tuo Figlio a dare la vita per noi.
Egli è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Tutti:
Amen.


Conclusione


G.:
Accogliamo l’invito di Papa Francesco a concludere la nostra preghiera con l’invocazione a Maria e a san Michele Arcangelo


Tutti: 
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.


San Michele Arcangelo, difendici nella lotta, sii nostro aiuto contro la perfidia e le insidie del diavolo.
Che Dio eserciti il suo dominio su di lui, Te ne preghiamo supplichevoli!
E tu principe delle milizie celesti, con la forza di Dio, fa’ sprofondare nell’inferno, Satana e gli altri spiriti maligni che vagano nel mondo per la perdizione delle anime. Amen.

G.:
Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.


Tutti: Amen.

G.: L’aiuto del Signore sia la nostra forza. Andiamo in pace.

Tutti: Rendiamo grazie a Dio.