RITO PER  
     LA CONFERMAZIONE  
                  DI UN MALATO  
IN PERICOLO DI MORTE  
 

 
60. È giusto e doveroso che l'iniziazione cristiana di ogni battezzato venga portata a compimento con i sacramenti della Confermazione e dell'Eucaristia. Pertanto, al fedele ammalato in pericolo di morte e dotato dell'uso di ragione, premessa la ca­techesi possibile e necessaria, si suggerisca di ricevere, prima del Viatico, la forza e il sostegno della Confermazione.

Normalmente però non si devono conferire con rito continuo la Confermazione in pericolo di morte e l'Unzione degli infermi.

Al fanciullo che non sia ancora giunto all'uso di ragione, si conferisca la Conferma­zione in base agli stessi principi e alle stesse norme fissate per il conferimento del Battesimo.

61. Se le circostanze lo permettono, si osservi integralmente il rito sopra descritto.

62. In caso di urgenza, il ministro della Confermazione impone la mano sul malato, dicendo:

O Dio onnipotente,
Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che hai rigenerato questo tuo figlio
dall'acqua e dallo Spirito Santo
liberandolo dal peccato,
infondi in lui
il tuo santo Spirito Paràclito:
spirito di sapienza e di intelletto,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di scienza e di pietà,
e riempilo dello spirito del tuo santo timore.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

63.
Quindi, intinta nel Crisma l'estremità del pollice della mano destra, traccia con il pollice stesso un segno di croce sulla fronte del cresimando, dicendo:

N., ricevi il sigillo dello Spirito Santo
che ti è dato in dono.

E il cresimato, se lo può, risponde:

Amen.

Nei singoli casi, e tenute presenti le circostanze, si possono aggiungere altri elementi della preparazione e della conclusione.

64. In caso di estrema necessità, è sufficiente fare la crismazione con la formula sacramentale:

N., ricevi il sigillo dello Spirito Santo
che ti è dato in dono.