APPENDICE  1.



L'ASSOLUZIONE DALLE CENSURE
 

 
1. Per i peccati attualmente riservati, o per se stessi o per effetto della censura, nessun cambiamento si apporta alla formula dell'assoluzione: basta che il confessore intenda assolvere anche da questi peccati riservati il penitente ben disposto, osservando - fino a nuove disposizioni e se la situazione lo comporta - le norme del diritto vigente sull'obbligo del ricorso all'Autorità competente. Il confessore tuttavia può, prima di assolvere dai peccati, assolvere dalla censura con la formula qui sotto proposta per l'uso fuori del sacramento della Penitenza.
 
2. Quando il sacerdote, a norma del diritto, assolve un penitente dalla censura fuori del sacramento della Penitenza, usa la formula seguente:
 
In forza del potere a me concesso
io ti assolvo dal vincolo di scomunica
(o sospensione o interdetto)
Nel nome del Padre
e del Figlio
X e dello Spirito Santo.
 
Il penitente risponde:
 
Amen.

 



LA DISPENSA DALL' IRREGOLARITA'
 

 
3. Se il penitente è incorso in qualche irregolarità, il sacerdote che a norma del diritto, lo dispensa dall'irregolarità stessa, sia in confessione, dopo l'assoluzione, sia fuori del sacramento della Penitenza, dice:
 
In forza del potere a me concesso,
io ti dispenso
dall'irregolarità in cui sei incorso.
Nel nome del Padre
e del Figlio
X e dello Spirito Santo.
 
Il penitente risponde:
 
Amen.

 

APPENDICE  2.



CELEBRAZIONI PENITENZIALI
 

 
Questa parte è stata preparata con cura dalla Sacra Congregazione del Culto Divino per utilità di coloro che devono predisporre e ordinare le celebrazioni penitenziali.
 
1. Le celebrazioni penitenziali, di cui si parla nelle premesse del «Rito della Penitenza» (nn. 36-37), sono assai utili, nella vita dei singoli e in quella delle comunità, per ravvivare lo spirito e la virtù della penitenza, e per preparare una celebrazione più fruttuosa del sacramento. Si eviti che queste celebrazioni vengano confuse, nell'opinione dei fedeli, con la confessione e l'assoluzione sacra mentale.
 
2. Nel predisporre le celebrazioni penitenziali. specialmente se organizzate per gruppi o circostanze particolari, si tenga conto delle condizioni di vita, del modo di esprimersi e delle possibilità recettive dell'assemblea che vi partecipa. Spetta quindi alle commissioni liturgiche e alle singole comunità cristiane curarne la debita preparazione, in modo che per ogni gruppo e per le diverse circostanze sia prevista la scelta dei testi più adatti, e fissato lo svolgimento più opportuno della celebrazione.
 
3. Di tali celebrazioni penitenziali si propongono qui alcuni schemi di indole varia e per assemblee diverse: un sussidio puramente indicativo; diverse sono infatti le situazioni e le esigenze delle singole comunità; di queste si dovrà tener conto per gli opportuni adattamenti.
 
4. In queste celebrazioni s'inserisce talvolta il sacramento della Penitenza. In tal caso, dopo le letture e l'omelia, si ricorra al «Rito per la riconciliazione di più penitenti, con la confessione e l'assoluzione individuale» (n. 54-59), o, nei casi particolari previsti dal diritto, al «Rito per la riconciliazione dei penitenti con la confessione e l'assoluzione generale» (nn. 60-63).

 

Celebrazioni penitenziali 

 

  Per la Quaresima
  Per l'Avvento
 
Celebrazioni comuni
  Per i fanciulli
 
Per i giovani
  Per i malati
 
Esame di coscienza
 


CELEBRAZIONI PENITENZIALI
PER LA QUARESIMA
 

 
5. La Quaresima è il tempo penitenziale per eccellenza, sia per i singoli fedeli che per tutta la Chiesa. È bene quindi che la comunità cristiana approfitti di questo tempo per prepararsi, con celebrazioni penitenziali, a partecipare pienamente al mistero pasquale.
 
6. Si tenga presente il carattere penitenziale della liturgia della parola nelle Messe proposte per la Quaresima. Può essere quindi opportuno, per le celebrazioni penitenziali, l'uso del Lezionario e del Messale Romano.
 
7. Si propongono qui due schemi di celebrazioni penitenziali su temi quaresimali. Il primo schema fa vedere nella penitenza un mezzo per rafforzare o ricuperare la grazia del Battesimo; il secondo presenta la penitenza come preparazione a partecipare pienamente al mistero pasquale di Cristo e della Chiesa.
 

PRIMO SCHEMA
 
         
Con la penitenza si rafforza
          o si ricupera
          la grazia del Battesimo

 
8. Dopo un canto adatto e dopo il saluto del ministro, si spieghi ai fedeli il significato della celebrazione; la comunità cristiana vuol prepararsi a rievocare, nella notte di Pasqua, la grazia del Battesimo e a conseguire, mediante la liberazione dal peccato, la vita nuova con Cristo.
 
9.
Preghiera

Fratelli, col peccato siamo venuti meno agli impegni del nostro Battesimo: preghiamo il Signore perché mediante la penitenza ci ristabilisca nel suo amore.
 
E tutti pregano per qualche tempo in silenzio.
 
Guarda con bontà, o Signore, questi tuoi figli, nati a nuova vita nell'acqua del Battesimo; come li hai redenti con la tua passione, così rendili partecipi della tua risurrezione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

R. Amen.
 

10.
Letture
 
Come gli Israeliti, dopo il passaggio del mar Rosso, dimenticarono i fatti meravigliosi compiuti da Dio per loro, così i membri del nuovo popolo di Dio, non di rado, dopo la grazia del Battesimo, tornano ancora a peccare.
 
1 Cor 10, 1-13
Non voglio che voi ignoriate, o fratelli ...
 
Salmo 105, 6-10.13-14.19-22
R. Abbiamo peccato: perdonaci, o Signore !
 
Canto al Vangelo

R. Lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

Le tue parole, Signore sono spirito e vita,
tu hai parole di vita eterna.

R.  Lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!
 
Il figlio che ritorna, dopo aver abbandonato il padre e la casa, viene riaccolto con amore dal padre in attesa; la pecora che si era allontanata dall'ovile, è ricercata con ansia dal pastore. Anche noi, dopo la grazia del Battesimo siamo ricaduti in peccato; ma Dio viene in cerca di noi suoi figli, e quando torniamo a lui, ci accoglie sempre con cuore di padre, e del nostro ritorno si allieta tutta la Chiesa.
 
Lc 15, 4-7
In quel tempo, Gesù disse questa parabola: « Chi di voi ...

 
Oppure:

Lc 15, 11-32
In quel tempo, Gesù disse questa parabola: « Un uomo aveva due figli ...

 
11. Omelia

Si possono trattare i seguenti argomenti:
la necessità di valorizzare la grazia del Battesimo con una testimonianza di vita fedele al vangelo (cfr. 1 Cor 10, 1-1.3);
la gravità del peccato dopo il Battesimo (cfr. Eb 6, 4-8) ;
l'infinita misericordia con cui Dio, nostro Padre, sempre ci accoglie quando, dopo il peccato, facciamo ritorno a lui (cfr. Lc 15) ; la Pasqua, festa che riempie di gioia la Chiesa per l'iniziazione cristiana dei catecumeni, e la riconciliazione dei penitenti.
 
12.
Esame di coscienza

Dopo l'omelia, si fa l'esame di coscienza. Anche se l'esame viene guidato con opportuni richiami e suggerimenti, vi s'inserisca sempre una pausa di silenzio, perché ognuno possa esaminarsi in modo più personale. Non si dimentichi di fare un esame particolarmente accurato sulle promesse battesimali, che verranno rinnovate nella veglia pasquale.
 
13.
Atto penitenziale

Il diacono (o, in sua assenza, un altro ministro) rivolge ai presenti questa esortazione:
 
Ecco, fratelli, il tempo favorevole, ecco il giorno della misericordia di Dio e della nostra salvezza; ecco il tempo in cui fu sconfitta la morte ed ebbe inizio la vita eterna. Ora nella vigna del Signore si fa una nuova piantagione; si potano i vecchi tralci, perché facciano più frutto. 
Ognuno di noi si riconosce peccatore, e mentre è stimolato alla penitenza dall'esempio e dalle preghiere dei fratelli, fa la sua umile confessione e dice: « Riconosco la mia colpa, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Distogli lo sguardo dai miei peccati, Signore, e cancella tutte le mie colpe. Rendimi la gioia della tua salvezza e crea in me un cuore nuovo e generoso ». 
Con cuore pentito invochiamo il Signore che abbiamo offeso con le nostre colpe. Egli ci aiuti con il suo Spirito, perché nella Chiesa, comunità dei redenti dalla sua misericordia, possiamo unirci alla gloria del Signore risorto.

 
Il sacerdote asperge i presenti con l'acqua benedetta, mentre tutti cantano o dicono:
 
Purificami, o Signore,
sarò più bianco della neve.

 
Quindi il sacerdote dice l'orazione:
 
Padre santo e misericordioso,
che ci hai creati e redenti,
tu che nel sangue del tuo Figlio
hai ridonato all'uomo la vita eterna
perduta per le insidie del maligno,
santifica con il tuo Spirito
coloro che non vuoi lasciare
in potere della morte.
Tu che non abbandoni gli erranti,
accogli, o Signore, i penitenti che ritornano a te.
Ti commuova o Signore
l'umile e fiduciosa confessione dei tuoi figli,
la tua mano guarisca le loro ferite,
li sollevi e li salvi,
perché il corpo della Chiesa
non resti privo di nessuno dei suoi membri;
il tuo gregge, Signore, non sia disperso,
il nemico non goda della rovina della tua famiglia,
e la morte eterna non abbia mai il sopravvento
sui nati a vita nuova nel Battesimo.

A te salga, Signore, la nostra supplica,
a te il pianto del nostro cuore:
perdona i peccatori pentiti,
perché dai sentieri dell'errore
ritornino alle vie della giustizia
e guariti dalle ferite del peccato
custodiscano integra e perfetta
la grazia della nuova nascita nel Battesimo
e della riconciliazione nella Penitenza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio ...


R. Amen.
 
La celebrazione si chiude con un canto adatto e il congedo dell'assemblea.
 

SECONDO SCHEMA
 
          Con la penitenza ci si prepara
          a partecipare più intensamente
          al mistero pasquale di Cristo
          per la salvezza del mondo

 
14. Dopo un canto adatto e dopo il saluto del ministro, con brevi parole introduttive si faccia intendere ai fedeli che devono essere solidali nella penitenza, come lo sono nel peccato, in modo che ognuno si senta chiamato alla conversione per la santificazione di tutta la comunità.
 
15. Preghiera

Preghiamo Dio nostro Padre,
perché ci doni la grazia della conversione
e della vita nuova in Cristo, nostro Signore.

 
E tutti pregano per qualche tempo in silenzio.
 
Signore, nostro Dio e nostro Padre,
che nella passione redentrice del tuo Figlio
hai ridato a noi la vita,
fa' che uniti mediante la penitenza alla sua morte,
possiamo, con tutti gli uomini,
partecipare alla sua risurrezione.
Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.
 
Oppure:

Ci illumini il tuo Spirito, o Padre,
e ci aiuti a portare sempre nel nostro corpo
la mortificazione di Gesù,
perché anche la sua vita si manifesti in noi.
Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.
 
16.
Letture

Il «servo del Signore», come agnello mansueto si addossa i peccati del popolo, e con le sue piaghe gli porta salvezza. Anche i discepoli di Cristo possono, con la penitenza, espiare in se stessi i peccati di tutto il mondo.
 
Is 53, 1-7.10-12
Chi avrebbe creduto alla nostra rivelazione?...
 
Il Signore ascolta la preghiera di Cristo, che muore in croce per i nostri peccati. La sua morte diventa la vita del mondo intero. La penitenza, con cui moriamo ai nostri peccati, è un rinnovamento di vita nella Chiesa e nel mondo.
 
Salmo 21, 2-3.7-9.18-28
R. Padre, sia fatta la tua volontà.
 
Se sopportiamo con pazienza i dolori e le prove che ci provengono dagli uomini e dalle cose, possiamo, a imitazione di Cristo, estinguere con il nostro amore l'odio del mondo e con il bene vincere il male; la nostra partecipazione alla passione di Cristo coopererà così alla salvezza del mondo.
 
1 Pt 2, 20b-25
Carissimi, se facendo il bene ...

 

Canto al Vangelo:

R. Gloria a te, Signore!

Gloria a te, Signore, crocifisso per i nostri peccati
e risorto per la nostra salvezza.

R. Gloria a te, Signore!
 
Si può fare un altro canto adatto.
 
Gesù esorta i suoi discepoli perché, seguendo il suo esempio (bevendo il suo calice), si facciano servi dei loro fratelli e diano per essi la vita.
 
Mc 10, 32-45, o, nella forma breve, 32-34.42-45
In quel tempo, mentre i discepoli erano in viaggio...
 
17. Omelia


Si possono trattare i seguenti argomenti:
il peccato, offesa di Dio, è anche un'offesa recata alla Chiesa corpo di Cristo, di cui con il Battesimo siamo divenuti membri;

il peccato è mancanza di amore a Cristo, che con il suo mistero pasquale ci ha amati senza misura;

la corresponsabilità nel bene e nel male;

il mistero dell'espiazione « vicaria » o sostitutiva, compiuta da Cristo in vece nostra: egli si è addossato i nostri peccati, perché per le sue piaghe noi avessimo salvezza (cfr. Is 53; I Pt 2, 24);

l'aspetto sociale ed ecclesiale della penitenza: i singoli cooperano alla conversione di tutta la comunità;

la Pasqua è la festa della comunità cristiana, che si rinnova mediante la conversione o penitenza di ognuno dei suoi membri, per dare al mondo una più viva testimonianza di salvezza.
 
18.
Esame di coscienza

Dopo l'omelia, si fa l'esame di coscienza. Anche se l'esame viene guidato con opportuni richiami e suggerimenti, vi s'inserisca sempre una pausa di silenzio, perché ognuno possa esaminarsi in modo più personale.
 
19.
Atto penitenziale

Dopo l'esame di coscienza, tutti insieme dicono:
 
Confesso a Dio onnipotente ...
 
Come segno di conversione e di carità verso il prossimo, si proponga qualche iniziativa per aiutare i poveri, perché possano celebrare in letizia le feste pasquali; oppure si organizzino visite ai malati o si promuovano azioni concrete per riparare qualche ingiustizia nella comunità, ecc.
 
Alla fine, si può cantare o recitare il Padre nostro, che il sacerdote conclude con questa preghiera:
 
Assisti e proteggi sempre, Signore,
questa tua famiglia
che ha posto in te ogni speranza,
perché liberata dalla corruzione del peccato,
resti fedele all'impegno del Battesimo
e ottenga in premio l'eredità eterna.
Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.
 
Se le circostanze lo consentono o lo suggeriscono, dopo la confessione generale si può fare qualche pio esercizio, per es. l'adorazione della croce o la Via crucis, secondo le consuetudini locali, e il desiderio dei fedeli.

La celebrazione si chiude con un canto adatto e con la benedizione al popolo.

 

CELEBRAZIONI PENITENZIALI
PER L'AVVENTO
 

 
20. Dopo il canto e il saluto, si proponga, con una breve monizione, il senso della celebrazione, con queste parole o con altre simili:

L'Avvento ci prepara a celebrare nel mistero del Figlio di Dio fatto uomo, l'inizio della nostra salvezza, e insieme suscita in noi l'attesa della seconda venuta del Signore, quando la storia della salvezza raggiungerà il suo compimento. Ma già nell'ora della nostra morte il Signore verrà per ciascuno di noi.
Preghiamo quindi e vegliamo perché, secondo la parola del Vangelo, il Signore alla sua venuta ci trovi vigilanti. Questa celebrazione penitenziale ci disponga a vivere in pienezza il mistero dell'Avvento.

 
Oppure:
Fratelli, è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Rm 13,11-12
 
21.
Preghiera

Preghiamo, fratelli, perché la venuta del Signore nella prossima solennità del Natale ci trovi pronti ad accogliere il dono della sua salvezza.
 
E tutti pregano per qualche tempo in silenzio.
 
La coscienza della nostra colpa
ci rattrista, o Signore,
e ci fa sentire indegni di servire a te;
donaci la tua gioia e salvaci,
con la venuta del Redentore,
che vive e regna nei secoli dei secoli.


R. Amen.
 
Oppure:
Oppressi a lungo sotto il giogo del peccato,
aspettiamo, Padre, la nostra redenzione;
la nuova nascita del tuo unico Figlio,
ci liberi dalla schiavitù antica.
Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.
 
Oppure:
O Dio, che nella venuta del tuo Figlio
hai risollevato l'uomo dal dominio
del peccato e della morte,
fa' che per intercessione
della sua Madre immacolata
possiamo giungere a te
rinnovati nel corpo e nello Spirito.
Per Cristo nostro Signore.


R. Amen. 
 
Oppure:
O Dio nostro Padre,
che hai mandato il tuo unico Figlio
in tutto simile a noi fuorché nel peccato,
guarisci in noi le ferite della colpa
e rinnovaci interiormente
a immagine del nostro Salvatore,
che vive e regna nei secoli dei secoli.


R. Amen.
 
22.
Letture

La venuta del Signore comporta un giudizio. La scelta del premio o del castigo vien fatta ora da noi, con le nostre opere. Quando il Signore si manifesterà, anche la nostra scelta diverrà manifesta. La penitenza è appunto il momento della scelta e della decisione.
 
Ml 3, 1-7
Così dice il Signore:
Ecco, io manderò un messaggero ...
fino a
dice il Signore degli eserciti.
 
Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio, non perché il mondo sia condannato, ma perché ottenga salvezza. La venuta del Signore, che ora celebriamo nel mistero, è dunque una venuta di salvezza. Facciamo la nostra celebrazione penitenziale nella speranza di questa salvezza, per poter celebrare con gioia il santo Natale, e affrettare il passo incontro al Signore.
 
Salmo 84
R. Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.

 
Con la sua venuta, il Signore Gesù c'introdurrà in una vita nuova, in un mondo nuovo. Fin d'ora la Chiesa è segno vivente della santa città che verrà rivelata in futuro: ma il peccato ce ne esclude.
 
Ap 21, 1-12
Io Giovanni vidi un nuovo cielo ...

 
Canto al Vangelo
Ap 22, 12.17.20
 
R. Vieni, Signore Gesù.

Dice il Signore « Ecco io verrò presto
e porterò con me il mio salario ».


R. Vieni, Signore Gesù.
 
Oppure:
R. Vieni, Signore Gesù.

Lo Spirito e la Sposa dicono: « Vieni ».
E chi ascolta ripeta : « Vieni ».


R. Vieni, Signore Gesù.
 
Come al tempo di Giovanni Battista, anche per noi, oggi l'attesa del Signore dev'essere tempo di conversione e di penitenza; la sua venuta ci porta salvezza.
 
Mt 3, 1-12
In quei giorni comparve Giovanni il Battista ...

 
Oppure:
Lc 3, 3-17
In quel tempo, Giovanni il Battista percorse tutta la regione ...

 
23.
Esame di coscienza

Dopo l'omelia, si fa l'esame di coscienza. Anche se l'esame viene guidato con opportuni richiami e suggerimenti, vi s'inserisca sempre una pausa di silenzio, perché ognuno possa esaminarsi in modo più personale.
 
24.
Atto penitenziale

Dopo l'esame di coscienza, si fa l'atto penitenziale o con la recita del Confesso a Dio o con preghiere di intercessione. Alla fine si canta o si recita il Padre nostro
; quindi il ministro che presiede la celebrazione conclude con questa preghiera:
 
O Dio, che all'inizio hai creato la luce,
per dissipare le tenebre del mondo,
fa' sorgere su di noi
lo splendore della tua gloria,
Cristo tuo Figlio;
la sua venuta vinca le tenebre del male
e ci riveli al mondo come figli della luce.
Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.
 
Oppure:
Rafforza, o Signore, la nostra vigilanza,
nell'attesa del tuo Figlio che viene,
perché illuminati dalla sua parola di salvezza,
andiamo incontro a lui con le lampade accese.
Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.
 
La celebrazione termina con un canto adatto e con la benedizione al popolo.

 


CELEBRAZIONI PENITENZIALI COMUNI
 

 
I. IL PECCATO E LA CONVERSIONE
 
25. Dopo un canto adatto e dopo il saluto, il ministro che presiede la celebrazione propone brevemente l'argomento delle letture; quindi invita alla preghiera, e dopo una pausa di silenzio, così conclude:
 
Signore Gesù,
quando Pietro ti rinnegò tre volte,
tu lo guardasti con amore misericordioso,
perché piangesse il suo peccato;
volgi ora a noi il tuo sguardo
e ispiraci alla sincera penitenza,
perché ci convertiamo a te
e ti serviamo con fedeltà in tutta la nostra vita.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.


R. Amen.
 
26.
Letture
 
Lc 22, 31-34
« Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo, prima che tu non abbia negato per tre volte di conoscermi ».
In quel tempo, Gesù disse a Simon Pietro : «Simone, Simone ...
 
Breve pausa di silenzio.
 
Lc 22, 54-62
E Pietro, uscito, pianse amaramente.
Dopo aver preso Gesù ...
 
Salmo 30, 10.15-17.20
R. Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.
 
Oppure:
 
Salmo 50
R. Tu gradisci, Signore, il cuore penitente.
 
Oppure un altro canto adatto.
 
Gv 21, 15-19
« Simone di Giovanni, mi vuoi bene? ».
Dopo che Gesù si fu manifestato ai suoi discepoli ed ebbe mangiato con loro, disse a Simon Pietro:...
 
27.
Omelia

Si possono sviluppare i temi seguenti:
 
la fiducia: dobbiamo riporla nella grazia di Dio, non nelle nostre forze;

la fedeltà: è un impegno del nostro Battesimo e un'esigenza della nostra adesione a Cristo;

la nostra debolezza: è l'origine delle ricadute nel peccato, e del nostro rifiuto di dar testimonianza del vangelo;

la misericordia del Signore: dopo il peccato, egli ci accoglie di nuovo come amici, se di tutto cuore facciamo ritorno a lui.
 
28.
Esame di coscienza
 
Dopo l'omelia, si fa l'esame di coscienza. Anche se l'esame viene guidato con opportuni richiami e suggerimenti, vi s'inserisca sem­pre una pausa di silenzio, perché ognuno possa esaminarsi in modo più personale.
  
29.
Atto penitenziale
 
Dopo l'esame di coscienza, il ministro che presiede invita alla preghiera con queste parole o con altre simili:
 
Fratelli, la misericordia di Dio è senza limiti; egli ci ha amati per primo e ci libera dal peccato per i meriti del Cristo suo Figlio. Convertiamoci dunque a lui e con l'apostolo Pietro confessiamo con umile fiducia il nostro amore.
 
R. Tu sai tutto, o Signore, tu sai che ti amo.
 

Tra l'una e l'altra invocazione è bene inserire una breve pausa di silenzio; potrà anche essere opportuno che le singole invocazioni vengano proposte da vari fedeli, a cui gli altri rispondano.
 
Signore, come Pietro, abbiamo creduto
più in noi stessi che in te.
Rivolgi a noi il tuo sguardo e abbi pietà di noi.
R.

 
Abbiamo mancato di umiltà e di prudenza
e siamo caduti in tentazione.
Rivolgi a noi il tuo sguardo e abbi pietà di noi.
R.
 
Accecati dall'orgoglio ci siamo creduti
migliori degli altri.
Rivolgi a noi il tuo sguardo e abbi pietà di noi.
R.
 
Non abbiamo teso la mano
a chi era nella sofferenza e nel bisogno.
Rivolgi a noi il tuo sguardo e abbi pietà di noi.
R.
 
Anche noi per paura ci siamo rifiutati
di rendere testimonianza
alla giustizia e alla verità.
Rivolgi a noi il tuo sguardo e abbi pietà di noi.
R.
 
Quante volte anche noi tuoi discepoli
siamo stati infedeli agli impegni
del nostro battesimo.
Rivolgi a noi il tuo sguardo e abbi pietà di noi.
R.

 
Rivolgiamo ora la nostra preghiera al Padre,
come Cristo ci ha insegnato,
perché rimetta a noi i nostri debiti
 
Padre nostro ...

 
30. Quindi, dopo un canto adatto, il ministro che presiede la celebrazione dice l'orazione conclusiva e congeda il popolo.
 
Signore Gesù, nostro Salvatore,
che chiamasti Pietro all'apostolato
e, dopo la sua caduta e il suo pentimento,
lo confermasti nella tua amicizia
e nella guida del collegio apostolico,
rivolgi anche a noi il tuo sguardo misericordioso,
perché dalla schiavitù del peccato
ritorniamo a te e ti serviamo
con amore più grande.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.


R. Amen.
 

II. IL FIGLIOL PRODIGO FA RITORNO AL PADRE
 
31. Dopo un canto adatto e dopo il saluto, il ministro espone ai presenti l'argomento della celebrazione. Quindi li invita alla preghiera, e dopo una pausa di silenzio, così conclude:
 
Signore Dio onnipotente, padre di tutti gli uomini,
tu ci hai creati perché abitassimo nella tua casa
e tutta la nostra vita
fosse una lode della tua gloria,
ma noi abbiamo peccato
e ci siamo allontanati da te.
Disponi ora il nostro cuore ad ascoltare la tua voce,
perché ritorniamo a te sinceramente pentiti
e riconosciamo che tu sei il nostro Padre,
pieno di misericordia verso coloro che ti invocano.
Perdona, Signore, i nostri peccati
e rendici la gioia della tua salvezza,
perché, in comunione con i nostri fratelli,
partecipiamo al festoso convito
che tu prepari per noi nella tua casa,
e rimaniamo con te per tutti i secoli dei secoli.


R. Amen.
 
32.
Letture

Ef 1, 3-7

Ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi.
Fratelli, benedetto sia Dio,...
 
Salmo 26, 1.4.7-10.13-14
R. Il Signore è mia luce e mia salvezza.
 
Canto al Vangelo
 
R. Lode e onore a te, Signore Gesù!

Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò
Padre ho peccato contro il cielo e contro di te!

R. Lode e onore a te, Signore Gesù!
 
Lc 15, 11-32
Il padre lo vide, e commosso gli corse incontro.
In quel tempo, Gesù disse questa parabola: « Un uomo ...
 
33.
Omelia

Si possono trattare questi temi:
 
il peccato, come rifiuto dell'amore filiale verso Dio, nostro Padre;

la misericordia del Padre verso i figli peccatori;

la natura della vera conversione;

il perdono che sempre si deve concedere ai fratelli;

il convito eucaristico, come culmine della riconciliazione con Dio e con la Chiesa.
 
34.
Esame di coscienza

Dopo l'omelia, si fa l'esame di coscienza. Anche se l'esame viene guidato con opportuni richiami e suggerimenti, vi s'inserisca sempre una pausa di silenzio, perché ognuno possa esaminarsi in modo più personale.
 
35.
Atto penitenziale

Dopo l'esame di coscienza, il ministro che presiede invita alla preghiera:
 
Il Signore Dio nostro è paziente, lento all'ira e pieno di misericordia; egli accoglie con immenso amore il Figlio che viene di lontano. Anche noi, come il figliol prodigo diciamo umilmente:
 
R. Non sono più degno d'esser chiamato tuo figlio.
 
Abbiamo abusato dei tuoi doni,
peccando contro di te.
R.
 
Ci siamo allontanati dalla tua verità
e dal tuo amore.
R.
 
Abbiamo rinnegato te nostro Padre.
R.
 
Abbiamo seguito il nostro egoismo,
anziché cercare il vero bene nostro
e dei fratelli.
R.
 
Troppo poco ci siamo presi cura
del nostro prossimo.
R.
 
Non siamo stati sempre pronti
a perdonare le offese ricevute.
R.
 
Siamo stati ingrati verso le ripetute prove
della tua misericordia.
R.
 
I presenti possono aggiungere altre invocazioni; tra l'una e l'altra, è bene fare una breve pausa di silenzio; è opportuno che le varie invocazioni vengano pronunziate dai fedeli stessi.
 
E ora invochiamo Dio Padre con la preghiera che ci è stata consegnata nel nostro battesimo
 
Padre nostro ...
 
36.
Quindi, dopo un canto adatto, il ministro che presiede la celebrazione pronunzia la preghiera conclusiva e congeda il popolo.
 
O Dio che in Cristo tuo Figlio
ci dai il privilegio di chiamarti Padre,
e vuoi che camminiamo in santità
e giustizia dinanzi a te,
confermaci nel tuo amore,
perché viviamo lieti
nella comunione della santa Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.

 
III. LE BEATITUDINI EVANGELICHE
 
37. Dopo un canto adatto e dopo il saluto, il ministro che presiede la celebrazione propone brevemente l'argomento delle letture; quindi invita alla preghiera e dopo una breve pausa di silenzio, così conclude:
 
La tua parola, Signore,
penetri nel nostro cuore,
perché accogliendo l'annunzio della salvezza
partecipiamo al mistero del tuo Figlio,
morto e risorto per noi,
e lo testimoniamo
col rinnovamento della nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.
 
38.
Letture

1 Gv 1, 5-9
Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi.
Carissimi, questo e il messaggio che abbiamo udito dal Signore e che ora vi annunziamo...
 
Salmo 145, 5-10
R. Vieni, Signore, a salvarci.
 
Canto al Vangelo

R. Lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

Venite a me,
voi tutti che siete affaticati e oppressi
e io vi darò sollievo, dice il Signore.

R. Lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!
 
Mt 5, 1-10
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ...
 
39.
Omelia

Si possono svolgere questi temi:
 
il peccato come ignoranza colpevole delle parole di Cristo Signore e opposizione alle beatitudini evangeliche;
 
la saldezza della nostra fede nelle parole di Gesù;
 
la nostra fedeltà nell'imitazione di Cristo, sia nella vita personale che nella comunità cristiana, anzi nella stessa umana convivenza;
 
le singole beatitudini.
 
40.
Esame di coscienza

Dopo l'omelia, si fa l'esame di coscienza. Anche se l'esame viene guidato con opportuni suggerimenti e richiami, vi s'inserisca sempre una pausa di silenzio, perché ognuno possa esaminarsi in modo più personale.
 
41.
Atto penitenziale

Dopo l'esame di coscienza, il ministro che presiede invita alla preghiera, con queste parole o con altre simili:
 
Fratelli, Gesù Cristo ci ha lasciato l'esempio,
perché seguiamo le sue orme.
Rivolgiamo a lui la nostra preghiera
con umiltà e fiducia perché ci liberi dal male
e ci rinnovi nello spirito del suo Vangelo.
 
Signore Gesù Cristo, tu hai detto:
« Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli »,
ma noi ci siamo troppo affannati per le ricchezze
e abbiamo sacrificato i valori dello spirito.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,


R. Abbi pietà di noi.
 
Signore Gesù Cristo, tu hai detto:
«Beati i miti, perché erediteranno la terra»,
ma noi viviamo in discordia gli uni con gli altri
ma il mondo è pieno di violenza e di guerra.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,


R. Abbi pietà di noi.
 
Signore Gesù Cristo, tu hai detto:
«Beati gli afflitti perché saranno consolati»,
ma noi siamo impazienti
e intolleranti per noi stessi
e poco sensibili alle sofferenze degli altri.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,


R. Abbi pietà di noi.
 
Signore Gesù Cristo, tu hai detto:
« Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia,
perché saranno saziati »,
ma noi troppo poco abbiamo desiderio di te,
fonte di ogni santità,
e ci disinteressiamo della giustizia
individuale e sociale.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,


R. Abbi pietà di noi.
 
Signore Gesù Cristo, tu hai detto:
«Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia»,
ma noi giudichiamo duramente il nostro prossimo
e non sappiamo perdonare i nostri fratelli.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,


R. Abbi pietà di noi.
 
Signore Gesù Cristo, tu hai detto:
« Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio »,
ma noi distogliamo da te il nostro sguardo
e ci lasciamo travolgere dalle passioni
e dalle suggestioni del male.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,


R. Abbi pietà di noi.
 
Signore Gesù Cristo, tu hai detto:
« Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio »,
ma noi non ci siamo impegnati a costruire la pace
in noi stessi, nelle nostre famiglie e nella società.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,


R. Abbi pietà di noi.
 
Signore Gesù Cristo, tu hai detto:
« Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli »,
ma noi spesso siamo stati ingiusti
e, anziché soffrire per la causa della giustizia,
ci siamo resi corresponsabili di oppressioni
e discriminazioni verso i fratelli.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,


R. Abbi pietà di noi.
 
Invochiamo Dio nostro Padre perché ci liberi dal male e ci renda degni di far parte del suo regno:
 
Padre nostro ...

 
42. Quindi, dopo un canto adatto, il ministro che presiede la celebrazione dice l'orazione conclusiva e congeda il popolo.
 
Signore Gesù Cristo,
mite e umile di cuore,
re di giustizia e di pace,
modello di povertà e di pazienza,
Agnello immolato per la nostra salvezza,
tu che attraverso la croce salisti alla gloria
per indicarci la via che conduce al Padre;
donaci di accogliere con gioia
il messaggio evangelico
e di vivere secondo il tuo esempio,
per divenire coeredi del tuo regno,
per tutti i secoli dei secoli.


R.
Amen.

 


CELEBRAZIONI PENITENZIALI
PER I FANCIULLI
 

 
43. Questo schema di celebrazione penitenziale è adatto per i fanciulli dai 5 ai 9 anni circa, anche per quelli che non si sono ancora accostati alla confessione sacramentale.
 
Argomento:
 
         
Dio è Padre
          e va in cerca dei suoi figli.

 
44. La celebrazione penitenziale si dovrebbe preparare con i fanciulli stessi; si devono infatti rendere conto del senso e del fine della celebrazione, devono imparare bene i canti, aver qualche cognizione di massima sul testo della sacra Scrittura che verrà proclamato, saper con esattezza quali testi recitare e quali azioni compiere nell'ordinato svolgimento della celebrazione.
 
45.
Saluto

Ai fanciulli, riuniti in chiesa o in altro luogo adatto, il celebrante rivolge affabilmente un saluto, e ricorda con brevi parole il motivo, il senso e lo svolgimento della celebrazione. Dopo il saluto, si può eseguire il canto iniziale.
 
46.
Letture

Il celebrante può premettere una breve introduzione, con queste parole o con altre simili:
 
Carissimi, con il Battesimo siamo divenuti figli di Dio. Egli ci vuol bene come un padre e vuole che noi lo amiamo con tutto il cuore, ma vuole anche che siamo buoni gli uni con gli altri e tutti insieme viviamo felici.
Gli uomini però non fanno sempre la volontà di Dio, disobbediscono a lui e non ascoltano la sua voce. Anche noi spesso facciamo così. Questo è il peccato, con il quale voltiamo le spalle al Signore e ci separiamo da lui. Che cosa dice il Signore, quando uno si allontana da lui? Cosa fa quando abbandoniamo la buona strada e ci incamminiamo per la via cattiva?
Ascoltiamo le sue parole.
 
47.
Si legga un solo testo della sacra Scrittura.
 
Lc 15, 1-7
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani ...

 
48.
Omelia
 
L'omelia consista in una breve e calda esortazione all'amore di Dio, e predisponga i fanciulli all'esame di coscienza.
 
49.
Esame di coscienza
 
L'esame di coscienza, guidato da brevi suggerimenti del celebrante, sia adatto alla capacità dei fanciulli e comprenda opportune pause di silenzio.
 
5
0.
Atto penitenziale

Le preci litaniche che seguono, possono essere recitate dal celebrante o da uno o più ragazzi alternativamente con tutti gli altri. Prima della risposta, è bene fare una breve pausa.
 
Signore Dio, nostro Padre, che ci ami e vuoi la nostra salvezza:
Tante volte siamo stati cattivi e abbiamo dimenticato di essere tuoi figli.

R. Ma tu che ci vuoi bene, perdonaci, o Signore.
 
Abbiamo disobbedito ai genitori, ai maestri e non abbiamo messo in pratica i loro insegnamenti.
R.
 
Non siamo andati d'accordo fra di noi, e non ci siamo voluti bene come fratelli.
R.
 
Non siamo sempre stati diligenti a casa e a scuola e non siamo stati pronti ad aiutare i nostri geni­tori, fratelli e compagni.
R.
 
Non siamo stati sinceri e non abbiamo mantenuto le nostre promesse.
R.
 
Non sempre siamo stati puri nei pensieri, nelle parole e nelle azioni, come veri figli di Dio, in cui lo Spirito Santo abita come in un tempio.
R.
 
Non abbiamo rispettato tutte le persone, specialmente i più deboli e non abbiamo aiutato chi aveva bisogno.
R.
 
Facciamo ora la pace con Dio nostro Padre e diciamo la preghiera che Gesù stesso, nostro fratello, ci ha insegnato:
 
Padre nostro ...
 
51. Atto di contrizione e proposito

 
Si può manifestare con qualche segno appropriato; per es.: i fanciulli si accostano a uno a uno all'altare o ad altro luogo indicato, portando in mano una candela; l'accendono e dicono:
 
Ti chiedo perdono, Signore, del male che ho fatto
e del bene che non ho voluto fare.
Prometto di diventare più buono,
di essere obbediente, sincero e generoso,
di ...
(dice il proposito)
per essere sempre contento nella tua amicizia.
 
Invece della candela, o anche insieme ad essa, i fanciulli possono recare un foglio, sul quale hanno scritto una loro preghiera o un proposito particolare, e deporre poi il foglio sulla mensa dell'altare o su di un tavolo appositamente preparato.
Se il numero dei fanciulli fosse notevole, il celebrante li invita a recitare insieme la formula sopra indicata.
 
52.
Preghiera del celebrante
 
Iddio, Padre buono,
che ci perdona sempre
quando siamo pentiti di vero cuore,
abbia misericordia di noi
perdoni i nostri peccati
e ci conduca alla vita eterna.

 
R. Amen.
 
53.
Il ministro invita i fanciulli al rendimento di grazie, che può esser fatto in canto. Quindi li congeda.

 

CELEBRAZIONI PENITENZIALI
PER I GIOVANI
 

 
54. Nel preparare la celebrazione penitenziale con i giovani, si dia possibilità ai giovani stessi di scegliere testi e canti, o anche di comporli. Lettori, cantori e schola siano tutti del gruppo giovanile.
 
Argomento:
 
          Il rinnovamento di vita
          secondo la vocazione cristiana.

 
55. Il saluto si può fare con queste parole o con altre simili:
 
Ci siamo riuniti in questa celebrazione penitenziale per riconoscere i nostri peccati e cambiare la nostra vita secondo lo spirito del Vangelo.

Questa esigenza di conversione impegna tutte le nostre forze e, più che alle colpe passate, ci fa guardare avanti con grande fiducia. Per mezzo della penitenza Dio ci apre una nuova strada che ci conduce alla perfetta libertà dei suoi figli. Cristo stesso con la sua parola, con il suo esempio e con la forza del suo Spirito ci chiama ad una nuova scelta di vita.

Il Regno dei cieli, egli ci ha detto, è simile a un tesoro nascosto e a una perla preziosa. Anche noi dobbiamo essere pronti ad ogni sacrificio, per possedere la vita nuova in Cristo Signore.

 
Quindi si fa un canto che si riferisca alla nuova vita o alla corrispondenza generosa alla vocazione; per esempio:
 
Salmo 39, 1-9
R. Ecco, io vengo per fare la tua volontà.
 
56. Preghiera
 
O Dio, che ci chiami dalle tenebre del peccato
e della morte
alla luce della verità e della vita nuova,
infondi in noi il tuo santo Spirito,
che ci illumini
e ci aiuti a vivere gli impegni del Battesimo
in modo degno della nostra vocazione cristiana.
Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.
 
57. Letture
 
Rm 7,18-25
Fratelli, io so che in me ...

 
Oppure:
 
Rm 8, 19-23
Fratelli, la creazione attende con impazienza ...

 
Canto o pausa di silenzio.
 
Canto al Vangelo
 
R. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

La tua parola, Signore, è spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.

R. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
 
Mt 13, 44-46
In quel tempo, Gesù disse alle turbe: « Il regno dei cieli è simile ...
 
58. Omelia


Si possono svolgere questi temi:
la legge del peccato, che si oppone in noi alla legge di Dio;
la necessità di abbandonare la via del peccato, per entrare nel regno di Dio.
 
59. Esame di coscienza

Dopo l'omelia, si fa l'esame di coscienza. Anche se l'esame viene guidato con opportuni richiami e suggerimenti, vi s'inserisca sempre una pausa di silenzio, perché ognuno possa esaminarsi in modo più personale.
 
60. Atto penitenziale
 
Cristo è il nostro mediatore e intercede per noi presso il Padre: ciascuno nell'intimo della coscienza si penta dei propri peccati ed esprima un fermo proposito di vita nuova.
 
Dopo una breve pausa di silenzio, tutti insieme dicono:
 
Confesso a Dio onnipotente ...
 
Il ministro:
 
Signore, Dio nostro,
che conosci i segreti dei cuori,
e vedi la nostra volontà
di servire con maggiore impegno te e i fratelli,
ascolta la nostra umile preghiera.

 
Il lettore:
 
Donaci la grazia di una vera conversione.
R. Ascoltaci, o Signore.
 
Suscita in noi un sincero pentimento e conferma i nostri propositi.
R. Ascoltaci, o Signore.
 
Perdona i nostri peccati e liberaci dal male.
R. Ascoltaci, o Signore.
 
Apri il nostro animo alla generosità e alla fiducia.
R. Ascoltaci, o Signore.
 
Rendici fedeli discepoli del tuo Figlio e parte viva della tua Chiesa.
R.
Ascoltaci, o Signore.
 
Il ministro:
 
E ora con la preghiera che Gesù Cristo ci ha insegnato, invochiamo Dio nostro Padre, che non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva.
 

Tutti insieme:
Padre nostro ...
 
61. Dopo un canto adatto, ha termine la celebrazione, e i presenti vengono congedati.

 


CELEBRAZIONI PENITENZIALI
PER I MALATI
 

 
62. Il ministro, tenuto conto dello stato dei malati e delle disponibilità ambientali, si reca dai malati riuniti in una stanza, o li riunisce egli stesso in chiesa o in cappella. Sappia adattare la scelta dei testi e i testi stessi alla condizione dei malati che partecipano alla celebrazione. E poiché molto spesso nessuno dei presenti è in grado di far da lettore, inviti, se possibile, qualche altra persona a compiere questo ufficio.
 
Argomento:
 
          Il tempo della malattia
          come tempo di grazia.

 
63. Il saluto si può fare con queste parole o con altre simili:
 
Carissimi, siamo riuniti per una celebrazione della penitenza. È Gesù che ci chiama per offrirci il suo perdono, per indirizzare tutta la nostra vita alla gloria del Padre e per valorizzare la nostra sofferenza alla luce della fede e della speranza cristiana.
 
A questo punto si può fare un canto penitenziale, eseguito, se possibile, dai malati stessi o dal coro.
 
64.
Preghiera

O Dio, fonte di bontà e di perdono,
guarda a noi tuoi figli raccolti nel tuo nome;
donaci il tuo Spirito,
perché sappiamo riconoscere
e confessare le nostre colpe
e possiamo gustare la dolcezza del tuo perdono.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.
 
65.
Letture
 
Si può fare un'introduzione con queste parole o con altre simili:
 
La fede ci insegna che le nostre sofferenze ci uniscono in modo particolare alla passione redentrice del Cristo Signore.
Egli non solo passò benedicendo e sanando i malati nel corpo e nello spirito, ma volle anche prendere su di sé le nostre infermità e i nostri dolori, per riconciliarci col Padre e aprire i nostri cuori alla speranza.
Tutta la Chiesa guarda ai malati con grande affetto, e prega con loro e per loro, perché ottengano consolazione e salvezza.
Ascoltiamo dunque con fiducia la parola di Dio.

 
 
66.
Gc 5, 13-16
Carissimi, chi tra voi è nel dolore ...
 
Salmo 129
R. Il Signore è bontà e misericordia.
 
Oppure:
 
Salmo 50
R. Perdonaci, Signore, abbiamo peccato.
 
Canto al Vangelo
 
R. Lode e gloria a te, Signore Gesù!

La tua parola è verità, o Signore:
consacraci nel tuo amore.

R. Lode e gloria a te, Signore Gesù !
 
Mc 2, 1-12
In quel tempo, Gesù entrò di nuovo a Cafarnao ...
 
67. Omelia


Il celebrante tratti del vero male, quello cioè che colpisce non il corpo, ma l'anima, e parli del potere trasmesso da Gesù alla Chiesa di rimettere i peccati; si soffermi anche sull'efficacia della sofferenza cristiana offerta per i fratelli.
 
68.
Esame di coscienza

Dopo l'omelia, si fa l'esame di coscienza. Anche se l'esame viene guidato con opportuni richiami e suggerimenti, vi si inserisca sempre una pausa di silenzio, perché ognuno possa esaminarsi in modo più personale.
Si possono aggiungere le domande seguenti, adattandole alla condizione dei malati:
 
Ho sempre avuto fede nella bontà
e provvidenza di Dio?
 
Ho dedicato qualche tempo alla preghiera
e al colloquio con il Signore?
 
Cerco di accettare la malattia
in unione con la passione di Cristo?
 
Offro le mie sofferenze
per il bene della mia famiglia e di tutta la Chiesa?
 
Ho rispetto e comprensione
per coloro che soffrono come me?
 
Sono riconoscente a quanti mi aiutano
e hanno cura di me?

 
69.
Atto penitenziale
 
Il ministro:

C
hiediamo ora perdono al Signore
e offriamo le nostre sofferenze
in espiazione dei nostri peccati.
 
Confesso a Dio onnipotente ...

 
Il lettore:
 
O Dio, nostro Padre,
tu ci hai dato la gioia di chiamarci
e di essere veramente tuoi figli.
 
Abbi misericordia di noi,
che abbiamo peccato contro di te
e contro i nostri fratelli.

R. Donaci, Signore, sincera conversione e vero amore.
 
Signore Gesù Cristo, tu ci hai redento
con la tua passione e con la tua croce
e ci hai dato esempio di bontà e di pazienza.
 
Abbi misericordia di noi, che peccando
abbiamo mancato agli impegni
del nostro battesimo.
R.
 
O Dio Spirito Santo, tu parli a noi nella tua Chiesa
e nell'intimo della nostra coscienza
per confermarci nella verità e nell'amore.
 
Abbi misericordia di noi
che non abbiamo sempre accolto
il dono della tua parola e della tua luce.
R.
 
Il ministro:
 
Rivolgiamo ora al Padre la preghiera,
che compendia tutto l'insegnamento
di Cristo nostro Signore.
 
Padre nostro ...

 
70. Quindi, secondo l'opportunità, il coro o i fedeli riuniti possono eseguire un canto.
 
71. La celebrazione si conclude con il rendimento di grazie:
 
Noi ti lodiamo, Dio di consolazione
e Padre di misericordia,
che ci hai dato la grazia del tuo perdono.

R. Gloria a te, o Signore.
 
Noi ti benediciamo, Dio di consolazione
e Padre di misericordia,
che ci hai resi partecipi
della passione redentrice del tuo Figlio.
R.
 
Noi ti ringraziamo, Dio di consolazione
e Padre di misericordia,
che ci sostieni nella sofferenza
con la forza del tuo amore.
R.

 
Preghiamo.

A
ccogli, o Signore, il nostro ringraziamento
per la tua immensa bontà
e la tua misericordia senza limiti,
e concedi a questi nostri fratelli,
riuniti nel nome del tuo Figlio,
una fede viva, una salda speranza
e la pienezza della tua amicizia.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.
 
Oppure:

72. La celebrazione si può concludere con la benedizione:
 
Il Dio della pace
vi conceda l'abbondanza dei suoi doni,
la salute del corpo e dello spirito
e la gioia di servirlo nella santa Chiesa.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio e Spirito Santo
discenda su di voi
e con voi rimanga sempre. 
  

R.
Amen.
 
73. Il ministro congeda l'assemblea, e invita i presenti a trattenersi familiarmente con gli ammalati.

 


SCHEMA PER L'ESAME
DI COSCIENZA
 

 
1. Si propone qui uno schema per l'esame di coscienza. Esso dovrà però essere completato e adattato, secondo le consuetudini locali e la diversità delle persone.
_____________________________________________________
 
2. Quando l'esame di coscienza vien fatto prima del sacramento della Penitenza, è bene che ognuno s'interroghi anzitutto su questi punti:
 
1. Mi accosto al sacramento della Penitenza per un sincero desiderio di purificazione, di conversione, di rinnovamento di vita e di più intima amicizia con Dio, o lo considero piuttosto come un peso, che solo molto di raro son disposto ad addossarmi?

2. Ho dimenticato od ho di proposito taciuto dei peccati gravi nelle confessioni passate?

3. Ho fatto la penitenza che mi è stata imposta? Ho riparato i torti da me fatti? Ho cercato di mettere in pratica i propositi fatti per emendar la mia vita secondo il Vangelo?
_____________________________________________________
 
3. Alla luce della parola di Dio, ognuno esamini se stesso.

I. Il Signore dice:
     « Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore ».

  
1. Il mio cuore è davvero orientato a Dio, e posso dire di amarlo davvero sopra tutte le cose e con amore di figlio, nell'osservanza fedele dei suoi comandamenti? Mi lascio troppo assorbire dalle cose temporali? Ed è sempre retta la mia intenzione nell'agire?

2. È salda la mia fede in Dio, che nel Figlio suo ha rivolto a noi la sua parola? Ho dato la mia piena adesione alla dottrina della Chiesa? Ho avuto a cuore la mia formazione cristiana, ascoltando la parola di Dio, partecipando alla catechesi, evitando tutto ciò che può insidiare la fede? Ho professato sempre con coraggio e senza timore la mia fede in Dio e nella Chiesa? Ho tenuto a dimostrarmi cristiano nella mia vita privata e pubblica?

3. Ho pregato al mattino e alla sera? E la mia preghiera è un vero colloquio cuore a cuore con Dio, o è solo una vuota pratica esteriore? Ho saputo offrire a Dio le mie occupazioni, le mie gioie e i miei dolori? Ricorro a lui con fiducia nelle tentazioni?

4. Ho riverenza e amore verso il nome santo di Dio, o l'ho offeso con la bestemmia, col falso giuramento, col nominarlo invano? Sono stato irriverente verso la Madonna e i Santi?

5. Santifico il giorno del Signore e le feste della Chiesa, prendendo parte con partecipazione attiva, attenta e pia alla celebrazione liturgica, e specialmente alla Messa? Ho osservato il precetto della confessione annuale e della comunione pasquale?

6. Ci sono per me « altri dei », cioè espressioni o cose delle quali mi interesso o nelle quali ripongo fiducia più che in Dio, per es.: ricchezza, superstizioni, spiritismo e altre forme di magia?
 

II. Il Signore dice:
     « Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi ».

 
1. Amo davvero il mio prossimo, oppure abuso dei miei fratelli, servendomi di loro per i miei interessi e riservando ad essi un trat­tamento che non vorrei fosse usato con me? Sono stato ad essi di grave scandalo con le mie parole o le mie azioni?

2. Nella mia famiglia, ho contribuito con la pazienza e con vero amore al bene e alla gioia degli altri?
Per i singoli componenti della famiglia:
Per i figli. Sono stato obbediente ai genitori, li ho rispettati e onorati? Ho prestato loro aiuto nelle necessità spirituali e materiali?
Per i genitori. Mi sono preoccupato dell'educazione cristiana dei figli? Ho dato loro buon esempio? Li ho sostenuti e diretti con la mia autorità?
Per i coniugi. Sono stato sempre fedele negli affetti e nelle azioni? Ho avuto comprensione nei momenti di inquietudine?

3. So dare del mio, senza gretto egoismo, a chi è più povero di me? Per quanto dipende da me, difendo gli oppressi e aiuto i bisognosi? Oppure tratto con sufficienza o con durezza il mio prossimo, specialmente i poveri, i deboli, i vecchi, gli emarginati, gli immigrati?

4. Mi rendo conto della missione che mi è stata affidata? Ho partecipato alle opere di apostolato e di carità della Chiesa, alle iniziative e alla vita della parrocchia? Ho pregato e dato il mio contributo per le necessità della Chiesa e del mondo, per es. per l'unità della Chiesa, per l'evangelizzazione dei popoli, per l'instaurazione della giustizia e della pace?

5. Mi prendo a cuore il bene e la prosperità della comunità umana in cui vivo, o mi curo soltanto dei miei interessi personali? Partecipo, per quanto posso, alle iniziative che promuovono la giustizia, la pubblica moralità, la concordia, le opere di beneficenza? Ho compiuto i miei doveri civici? Ho pagato le tasse?

6. Sono giusto, impegnato, onesto nel lavoro, volenteroso di prestare il mio servizio per il bene comune? Ho dato la giusta mercede agli operai e a tutti i sottoposti? Ho osservato i contratti e tenuto fede alle promesse?

7. Ho prestato alle legittime autorità l'obbedienza e il rispetto dovuti?

8. Se ho qualche incarico o svolgo mansioni direttive, bado solo al mio tornaconto o mi impegno per il bene degli altri, in spirito di servizio?

9. Ho praticato la verità e la fedeltà, oppure ho arrecato del male al prossimo con menzogne, calunnie, detrazioni, giudizi temerari, violazione di segreti?

10. Ho attentato alla vita e all'integrità fisica del prossimo, ne ho offeso l'onore, ne ho danneggiato i beni? Ho procurato o consigliato l'aborto? Ho serbato odio? Sono stato rissoso? Ho pronunziato insulti e parole offensive, fomentando screzi e rancori? Ho colpevolmente ed egoisticamente omesso di testimoniare l'innocenza del prossimo?

11. Ho rubato? Ho ingiustamente desiderato la roba d'altri? Ho danneggiato il prossimo nei suoi averi? Ho restituito quanto ho sottratto e ho riparato i danni arrecati?

12. Se ho ricevuto dei torti, mi son dimostrato disposto alla riconciliazione e al perdono per amore di Cristo, o serbo in cuore odio e desiderio di vendetta?
 

III. Cristo Signore dice:
« Siate perfetti come il Padre ».

 
1. Qual'è l'orientamento fondamentale della mia vita? Mi faccio animo con la speranza della vita eterna? Ho cercato di ravvivare la mia vita spirituale con la preghiera, la lettura e la meditazione della parola di Dio, la partecipazione ai sacramenti? Ho praticato la mortificazione? Sono stato pronto e deciso a stroncare i vizi, a soggiogare le passioni e le inclinazioni perverse? Ho reagito all'invidia, ho dominato la gola? Sono stato presuntuoso e superbo, e ho preteso di affermare tanto me stesso, da disprezzare gli altri e preferirmi ad essi? Ho imposto agli altri la mia volontà, conculcando la loro libertà e trascurando i loro diritti?

2. Che uso ho fatto del tempo, delle forze, dei doni ricevuti da Dio come i « talenti del vangelo »? Mi servo di tutti questi mezzi per crescere ogni giorno di più nella perfezione della vita spirituale? Sono stato inerte e pigro?

3. Ho sopportato con pazienza i dolori e le prove della vita? Come ho cercato di praticare la mortificazione, per compiere quello che manca alla passione di Cristo? Ho osservato la legge del digiuno e dell'astinenza?

4. Ho conservato puro e casto il mio corpo, pensando che è tempio dello Spirito Santo, destinato alla risurrezione e alla gloria? Ho custodito i miei sensi e ho evitato di contaminarmi nello spirito e nel corpo con pensieri e desideri cattivi, con parole e con azioni indegne? Mi sono permesso letture, discorsi, spettacoli, divertimenti in contrasto con l'onestà umana e cristiana? Sono stato di scandalo agli altri con il mio comportamento indecente? Nell'uso del matrimonio ho rispettato e osservato la legge morale?

5. Ho agito contro coscienza, per timore o per ipocrisia?

6. Ho cercato di comportarmi in tutto e sempre nella vera libertà dei figli di Dio e secondo la legge dello Spirito, o mi sono lasciato asservire dalle mie passioni?